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Il mondo della legge è sempre in fermento. Bisogna sempre restare aggiornati in quanto una legge in vigore fino a pochissimo tempo fa non potrebbe esserlo più oggi. Questo è il caso dell’art. 560 del codice di procedura civile che parla della liberazione di un immobile pignorato all’asta.

Vediamo insieme le novità del 2023 sulla liberazione dell’immobile, come richiederla, a chi spetta e tutti i dettagli più importanti.

Che cos’è il modulo d’istanza di liberazione dell’immobile?

Quando si partecipa ad un’asta giudiziaria per acquistare un immobile, una volta aggiudicato, susseguono determinati aspetti per arrivare alla fine della trattativa.

Innanzitutto chi è riuscito a comprare la casa desiderata all’asta avrà un determinato periodo di tempo per saldare il prezzo d’acquisto (che ricordiamo non deve andare oltre i 120 giorni). Nel momento in cui versa la somma finale, l’aggiudicatario ha sempre avuto il compito anche di richiedere che la liberazione dell’immobile sia fatta gratuitamente dal custode giudiziario inserendo il modulo di istanza di liberazione nel fascicolo dell’esecuzione immobiliare. 

Infatti, se non si presentava questo modulo (scaricabile dal sito del tribunale incaricato dell’asta) la liberazione dell’immobile non sarebbe stata a spesa del processo esecutivo, bensì, a carico dell’aggiudicatario che avrebbe dovuto pagare un avvocato esperto in materia e gestire personalmente eventuali conflitti con il debitore. 

Per questo capite quanto sia fondamentale la figura del custode giudiziario: un professionista del mondo delle aste che si fa carico di custodire la casa fino alla sua consegna e di liberarla per l’aggiudicatario. 

Comunque, come avrete capito dai vari condizionali e passati, la legge ha cambiato il modo di eseguire la liberazione nel 2023. Vediamo come. 

serve ancora il modulo istanza di liberazione asta

Riforma Cartabia: nel 2023 il modulo di istanza di liberazione non serve più? 

Se quello che abbiamo detto prima era vero fino a qualche mese fa, con l’introduzione della Riforma Cartabia, si è andato a rivedere l’articolo 560 del codice di procedura civile. 

L’articolo determinava: “"l'aggiudicatario, nel caso in cui intenda avvalersi del custode per l'attuazione dell'ordine di liberazione, dovrà presentare apposita istanza al delegato contestualmente al versamento del saldo prezzo o al più tardi nel termine di trenta giorni dal detto versamento. Il custode provvederà alla liberazione dell'immobile secondo le modalità e i tempi di cui all'art. 560, comma 6, c.p.c. come modificato dalla legge n. 8 del 28 febbraio 2020. Le spese di liberazione dell'immobile in tale caso verranno poste a carico della procedura";

Mentre adesso, con lo snellimento della procedura previsto dalla Riforma, il testo dell’articolo 560 c.p.c recita:”L’ordine di liberazione è attuato dal custode secondo le disposizioni del giudice dell’esecuzione, senza l’osservanza delle formalità di cui agli articoli 605 e seguenti, anche successivamente alla pronuncia del decreto di trasferimento, nell’interesse e senza spese a carico dell’aggiudicatario o dell’assegnatario, salvo espresso esonero del custode ad opera di questi ultimi. Per l’attuazione dell’ordine di liberazione il giudice può autorizzare il custode ad avvalersi della forza pubblica e nominare ausiliari ai sensi dell’articolo 68. Quando nell’immobile si trovano beni mobili che non debbono essere consegnati, il custode intima al soggetto tenuto al rilascio di asportarli, assegnandogli un termine non inferiore a trenta giorni, salvi i casi di urgenza. Dell’intimazione si dà atto a verbale ovvero, se il soggetto intimato non è presente, mediante atto notificato a cura del custode. Se l’asporto non è eseguito entro il termine assegnato, i beni mobili sono considerati abbandonati e il custode, salva diversa disposizione del giudice dell’esecuzione, ne cura lo smaltimento o la distruzione”

Cosa vuol dire tutto questo? 

In pratica, per le nuove procedure di asta giudiziaria (quelle a partire dal 28 febbraio 2023) sarà automaticamente previsto il lavoro del custode giudiziario nella liberazione dell’immobile, a meno che non sia esplicitamente richiesto il suo esonero. 

P.S la legge non è retroattiva, quindi se la pratica risale a prima del 28 febbraio 2023 si applicheranno le regole antecedenti ovvero il bisogno esplicito di consegnare il modulo di istanza di liberazione. 

cosa dice la riforma cartabia

Chi è GIVG 

Dal 1995 noi di GIVG abbiamo consolidato la nostra esperienza nel campo delle aste giudiziarie diventando una figura riconosciuta da tutti: IL CUSTODE GIUDIZIARIO

Cosa fa il custode giudiziario? Si occupa di garantire lo stato dell’immobile all’asta finchè esso non sia venduto al miglior acquirente, di liberare l’immobile da eventuali occupanti e di accompagnare alla visione dello stesso gli eventuali interessati all’acquisto.

Ci occupiamo anche di gestire aste telematiche. Se siete in cerca di annunci aste, visitate il nostro portale per le aste immobiliari

Continuate a seguirci per maggiori informazioni sul mondo delle aste giudiziarie, a presto!

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